


L'Emozione dei colori
Esiste un alfabeto potente ed entusiasmante che arriva a toccarci dentro. Basta guardarsi attorno e allora tonalità, sfumature, contrasti e luci ci consegneranno i loro messaggi. Come scopriamo in questo articolo.
I colori ci parlano. A volte lo fanno in maniera esplicita: il rosso del semaforo ci dice che dobbiamo fermarci, una bisciolina blu su una carta geografica ci suggerisce che lì, nella realtà, dev’esserci un fiume, mentre una fascia nera al braccio di un calciatore testimonia purtroppo un lutto. E questo succede perché abbiamo stabilito delle convenzioni, perché li usiamo come un vero e proprio linguaggio. Ma non è l’unico modo in cui i colori trasmettono i loro messaggi. Anzi: ce n’è uno più sottile e allo stesso tempo più potente. È quello per cui i colori si servono dell’alfabeto delle emozioni. Non ci sembra forse di sentirci meglio, a lasciar correre lo sguardo lungo un campo verde a perdita d’occhio? Non ci rinvigoriamo, fissando le lingue rosse di un fuoco che crepita?Il linguaggio delle emozioni parlato dai colori non è frutto di accordo o di abitudine. È un linguaggio naturale, che esiste da quando esiste l’uomo. Gli scienziati ci insegnano infatti che la nostra pelle è sensibile alla luce: mentre filtra i raggi solari, filtra anche radiazioni differenti emesse da colori differenti. Tali radiazioni risalgono fino al cervello, vengono processate dal sistema nervoso e ottengono come risposta non solo una reazione emotiva, ma anche un rinnovarsi dei nostri organi e dei nostri tessuti. Ecco perché osservare un campo verde ci rilassa e fissare il crepitio di un fuoco ci energizza. La nostra mente si sintonizza con i colori. Tutto il nostro corpo risponde al loro linguaggio emozionale.
Il colore del sole nei disegni dei bambini. Il colore che si fa vedere e ci fa vedere. Il giallo!
Giallo, arancione e rosso, che sono colori caldi, portano con sé sensazioni stimolanti e positive, ma allo stesso tempo ci mettono sull’allerta: sono colori decisi, irruenti (e del resto il fuoco può anche scottare). Al contrario colori freddi come verde e blu sono più “tranquilli”: il loro è un messaggio tendenzialmente rassicurante, che ci fa provare fiducia. Ma proviamo a vederlo nel dettaglio, l’alfabeto. Anche per… giocare a “sentire” sempre meglio la voce dei colori attorno a noi! Partiamo dal bianco. Colore-non colore per eccellenza, ci trasmette un senso di purezza e di pulizia. Ma è anche il colore della resa, della bandiera bianca. Del ghiaccio. Insomma: con il bianco ci si ferma, nel bene e nel male. E bisogna un po’ capire cos’avevamo intenzione di fare, per sapere se ci sta bene o meno.Il rosso è il colore delle emozioni intense. Lo si vede sempre benissimo, anche a distanza. E se è sotto controllo, se è dalla nostra parte, è il miglior alleato: un fuoco trasmette energia, riscalda, illumina la notte, permette di guardarsi attorno e di difendersi. Ma se sfugge… pericolo! Non è un caso che il semaforo che ci impone di fermarci sia rosso – se non gli ubbidiamo, finisce che facciamo un incidente – o che sia la tinta associata all’innalzarsi della temperatura, che comporta sempre il rischio di farsi male.Se già il rosso lo si vede bene anche da lontano, il giallo è il colore visibile per eccellenza. Non lo si utilizza del resto per le pettorine nei cantieri stradali? È il colore del sole, il colore dell’ottimismo e dell’entusiasmo, del futuro da costruire, della felicità. È il colore più utilizzato dai bambini piccoli nei loro disegni. Ma proprio come il rosso, rischia di portare con sé anche messaggi meno positivi. Perché quando c’è troppa energia si finisce per essere impulsivi o magari egoisti, pensando solo a sé stessi. Insomma: con il giallo bisogna stare attenti.
Rosso: qui le emozioni si fanno intense.
L’arancione, che nasce dall’incontro tra giallo e rosso, eredita la positività dei suoi fratelli maggiori, favorendo la circolazione dell’energia e dinamizzando ogni cosa. È un colore che ispira il buonumore. E non ha particolari “controindicazioni”.Il blu, nelle sue diverse intensità di tono, è il colore che cura l’animo. Lo sappiamo bene quando indaghiamo con gli occhi le profondità del cielo o quelle del mare. In cambio otteniamo un bottino di serenità, di pacificazione, di tranquillità. Anche di saggezza, perché il blu suggerisce un grande spazio di meditazione. Insomma: non è un caso che sia il colore scelto da Fossati per raccontarsi!
Un colore diventato un simbolo. Il nostro futuro deve essere verde, per tornare a sorridere.
Il verde si associa al blu in un sentimento positivo di naturalezza che contrasta il nostro stress quotidiano, il nervosismo che ci viene da giornate vissute sempre troppo di corsa. Il verde ci placa. A patto però che sia chiaro e brillante come quello dell’erba giovane, spuntata da poco. Che sia fresco. Perché basta che si scurisca per rimandare al colore tradizionale del denaro, per suggerire un certo rapporto con il mondo del profitto. E allora niente più relax. E il marrone? Solido come la terra, naturalmente, ma potrebbe spegnere gli slanci in avanti. Il viola? Colore quasi religioso, rimanda a un certo senso di misteriosa sapienza, ma anche al lutto. Il rosa? Ci calma pure lui, ma se è troppo… fa cariare i denti! Il nero? Un colore potente ed elegante, che rischia sempre di fare paura, però, e va tenuto a bada. L’alfabeto dei colori però non finisce qui. Anzi: questo è solo l’inizio. Perché le sfumature e le tonalità sono pressoché infinite. E inoltre si abbinano tra loro e dialogano con le forme in cui sono racchiuse. Parlandoci in maniera sempre nuova.