Gli infissi non sono solo elementi tecnici, ma confini sensibili che definiscono la relazione tra chi abita e il mondo esterno.
Gli infissi non sono solo elementi tecnici, ma confini sensibili che definiscono la relazione tra chi abita e il mondo esterno. Nel dialogo tra legno, metallo e luce, la finestra diventa soglia, passaggio, simbolo di identità domestica. Attraverso essa si misura la qualità di uno spazio e la sua capacità di accogliere la vita che scorre. Fin dalle origini dell’architettura, le finestre hanno rappresentato un punto di contatto tra interno ed esterno, tra protezione e apertura, tra intimità e relazione. Il materiale con cui vengono realizzate — che sia legno, metallo o materia plastica — non incide solo sull’estetica o sulla durata, ma soprattutto sul linguaggio emotivo della casa. Ogni scelta materica racconta qualcosa del paesaggio e del modo in cui desideriamo abitarlo. Il legno, con le sue venature e la sua capacità di mutare nel tempo, ricompone la frattura tra noi e la natura: restituisce calore, empatia e partecipazione agli eventi atmosferici. Ci fa sentire parte del ciclo del sole, della pioggia, del vento. È lo sguardo caldo del cottage, capace di catturare emozioni e restituirle attraverso le vibrazioni della materia. Il metallo, al contrario, ci proietta verso un paesaggio più contemporaneo e analitico, dove la precisione e la durata assumono un valore estetico e simbolico. In questa dialettica tra materiali si gioca il senso del nostro abitare: la casa come rifugio e insieme come strumento di relazione con il mondo. Gli infissi, in particolare, rappresentano la soglia più autentica di questa esperienza. La loro forma, la loro materia, persino il suono che producono quando si aprono, incidono sulla percezione dello spazio e sul nostro benessere quotidiano. Un infisso in legno ha una voce diversa: una sonorità più calda, profonda, che restituisce la sensazione tattile della materia viva. Il metallo invece rimanda a un’idea di eternità, di silenzio e di distanza. Il legno invecchia con noi, cambia, respira, accoglie le tracce del tempo; il metallo le riflette e le conserva. Due linguaggi opposti e complementari, che rivelano il nostro modo di intendere il rapporto con l’abitare: da un lato la continuità con la natura e la memoria, dall’altro la proiezione verso il futuro e l’efficienza tecnologica. In ogni caso, gli infissi rimangono strumenti di mediazione tra luce e materia, trasparenza e opacità, intimità e apertura. Sono gli elementi attraverso cui la casa si racconta, ma anche quelli che — più di ogni altro — traducono in forma visibile il nostro modo di guardare il mondo.
Di Patrizia Catalano, giornalista.
