Le interviste

Investire nell’innovazione per il successo aziendale

Interviste

In Fossati Serramenti siamo sempre stati fermamente convinti che l’innovazione e l’investimento costante siano le chiavi del nostro successo nel competitivo dei serramenti. Siamo consapevoli che, per rimanere ad alti livelli di qualità, dobbiamo essere pronti ad adattarci alle sempre mutevoli esigenze del mercato e ai rapidi cambiamenti tecnologici, innovando continuamente i nostri processi produttivi e sviluppando nuove soluzioni innovative per i nostri clienti.

In questa prospettiva, abbiamo recentemente intrapreso un importante investimento per l’ampliamento dei nostri stabilimenti produttivi, al fine di incrementare la nostra capacità produttiva e soddisfare al meglio le crescenti richieste del mercato. Grazie a questa decisione strategica, abbiamo introdotto nuove linee di produzione all’avanguardia, utilizzando le più recenti tecnologie disponibili sul mercato, che ci permettono di produrre serramenti sempre più innovativi e di alta qualità.

Siamo fermamente convinti che questi investimenti rappresentino una mossa importante nella nostra strategia aziendale, in quanto ci consentiranno di raggiungere i nostri obiettivi di migliorare ulteriormente la qualità dei nostri prodotti e garantire la massima soddisfazione dei nostri clienti.

Siamo pronti a fare fronte alle sfide del mercato e a crescere insieme ai nostri clienti, consolidando sempre di più la nostra posizione di leader nel settore dei serramenti in Italia e nel mondo.

Uno sguardo al 2023, e oltre

Interviste

Giovanni Fossati, presidente e amministratore unico dell’azienda, ci racconta cosa accadrà nel primo semestre del 2023, quando verrà inaugurato un nuovo polo di lavorazione del legno con tecnologie all’avanguardia, verranno notevolmente accresciute le produttività di alluminio e PVC, e sorgerà una nuova palazzina uffici con uno showroom che farà vivere esperienze immersive.

Agenda alla mano, Fossati Serramenti guarda al 2023 con un cronoprogramma di ampliamenti straordinario e straordinariamente veloce. Oggi sono due le sedi produttive – quella storica alla Noce di San Nicolò, dove l’azienda è nata, e quella in località Cattagnina, vicino alla via Emilia – ed entrambe entro la prossima estate cresceranno, secondo la filosofia di sempre: portare la propria storia nel futuro, tenendo stretta tra le mani la qualità e al contempo abbracciando l’innovazione.
“Oggi”, esordisce Giovanni Fossati, presidente e amministratore unico di Fossati Serramenti, “alla Cattagnina abbiamo uno stabilimento dedicato per il settanta per cento alla lavorazione dell’alluminio e per il trenta per cento a quella del PVC. Cambierà completamente la propria vocazione e accoglierà una falegnameria. Seimila metri quadrati consegnati in esclusiva alla materia che da sempre ci caratterizza, lavorata con una tecnologia molto avanzata e finita tramite un nuovo impianto di verniciatura automatizzato, con robot dedicati. Questo ci permetterà, ancora una volta, di agire in continuità con la tradizione, ma innovandola. E offrendo lavoro, perché naturalmente ci saranno assunzioni”.
È una bella mattina di inizio ottobre e la luce che entra dalle finestre sembra portare con sé il futuro.
“A questa struttura verrà collegata una nuova palazzina di cinquecento metri quadrati, che accoglierà l’ufficio tecnico e l’ufficio commerciale, ma non solo. In questi spazi infatti ci sarà uno showroom creato secondo un concetto inedito, di tipo immersivo, che permetterà ai partner commerciali che verranno in visita di vivere una vera e propria esperienza Fossati. È un ulteriore tassello della nostra strategia di valorizzazione dei prodotti: negli ultimi anni gli investimenti pubblicitari, del resto, sono stati sempre più importanti e il rapporto con i rivenditori si è rafforzato moltissimo”.
Ed ecco la conclusione: “Quindi: nuova falegnameria e nuova palazzina uffici, poste di fronte alla via Emilia. Nuova logistica, che abbiamo inaugurato già nell’estate del 2021. E infine, sempre alla Cattagnina, a inizio 2023 avremo un ulteriore stabilimento dedicato per intero all’alluminio. All’interno ci sarà sia una nuova linea, sia nuovi magazzini automatici. Complessivamente si parla di altri quattromila metri quadrati”.
Se questo è il progetto di ampliamento produttivo e di razionalizzazione del secondo sito produttivo di Fossati, novità sono in arrivo anche per la sede storica della Noce dove tutto ha avuto inizio poco più di un secolo fa.
“La produzione di nostri serramenti in PVC fino a questo momento avveniva in parte qui, in parte alla Cattagnina. La razionalizzazione che stiamo portando avanti ci permetterò di dedicare tutti gli spazi della Noce al PVC. Spazi che, tra l’altro, cresceranno: andiamo a costruire capannoni per dodicimila metri quadrati su un’area di trentamila. La nostra produttività, quindi, aumenterà ancora”.
Qual è la strategia dietro a tutto questo? 
Quali le forze necessarie?
“Nonostante il quadro complessivo sia incerto, perché dopo la pandemia ci troviamo ora di fronte a un orizzonte internazionale di sofferenza e a una crescita importante dei prezzi dell’energia e delle materie prime, non ci fermiamo. Da un lato progettiamo il percorso in maniera scrupolosa, per esempio installando pannelli fotovoltaici su tutti i capannoni per dotarci del maggior afflusso energetico possibile, e dall’altro lo percorriamo senza indugio. Gli investimenti di questi mesi si possono stimare tra i dodici e i tredici milioni di euro. Una cifra importante, ma impiegata a ragion veduta. Lasciando da parte il 2020, in cui le restrizioni imposte per ragioni sanitarie ci hanno imposto di mantenerci sui livelli dell’anno precedente e non di crescere come avremmo voluto, il nostro fatturato 2021 è più ottanta per cento rispetto al 2019. Dobbiamo procedere in questa direzione. Guardando con sempre maggior interesse, dopo esserci rafforzati su territorio italiano, anche al mercato internazionale”.

Alla scoperta di come nascono, ogni giorno, i prodotti Fossati

Insieme a Giovanni Fossati incontriamo alcuni dei protagonisti della produzione. C’è chi è in azienda da molti anni, e ne ha accompagnato la crescita, e chi è appena arrivato. Ma la passione è per tutti la stessa.

La ricerca, in Fossati, ci sta conducendo verso nuovi, entusiasmanti traguardi. Nel nostro DNA ci sono da sempre prodotti interamente ideati e realizzati in casa come gli infissi in legno, ma ora, per la prima volta, stiamo mettendo a punto sistemi in PVC e in alluminio pensati e progettati dal nostro ufficio Ricerca e Sviluppo. Questo perché in oltre un secolo di storia abbiamo imparato una cosa fondamentale: prenderci la responsabilità in ogni aspetto del nostro lavoro. Così, anche in un periodo storico complesso come quello che stiamo attraversando, non smettiamo di guardare al futuro.
Crescere, lo sappiamo bene, non significa però soltanto produrre qualcosa di nuovo o far uscire ogni giorno dagli stabilimenti un numero maggiore di pezzi. Questo è senz’altro fondamentale, come è fondamentale la puntualità con cui consegniamo i nostri prodotti. Ma non basta. Crescere significa partire dalle persone. I lavoratori che sono già con noi, a cui garantiamo welfare aziendale e la possibilità di veder riconosciuto il proprio impegno.
E altri lavoratori, sempre più qualificati, che scegliamo valutando l’eccellenza del curriculum e il pregresso professionale.
Se Fossati diventa più grande, vuol dire che ci sono nuovi ruoli cruciali da coprire. Entrando in una squadra affiatata. Così, in questo quarto numero, abbiamo l’occasione di incontrare i tre responsabili di produzione. Si va da Lorenzo Allegri, che è in azienda da quasi un quarto di secolo, a Zarko Pavlovic, arrivato qualche mese fa con l’inaugurazione del secondo stabilimento dedicato al PVC. Passando per Filippo Riccardi, il cui entusiasmo non viene mai meno.

Interviste

Un viaggio tra innovazione e sostenibilità

Interviste

Hai voglia di vedere cosa succede davvero nei capannoni?”, chiede con un sorriso Giovanni Fossati.
Ci siamo dati appuntamento per passare in rassegna tutte le scelte green compiute dall’azienda negli anni, in un percorso che ha come tappe l’immissione degli scarti di lavorazione in un solido percorso di riciclo, la scelta di investire sulle energie rinnovabili, la sostenibilità nelle piccole cose come nelle grandi e tanto altro ancora.
È estate, poco dopo l’ora di pranzo. Fuori il sole picchia. Eppure la prima cosa di cui ci si rende conto, entrando dove inizia la lavorazione delle barre di PVC, è che finalmente si respira. Il caldo è rimasto all’esterno. Nonostante ci siano, com’è facile immaginare, diverse aperture che permettono ai muletti di entrare e uscire. Com’è possibile? Chiedo lumi.
“Sono i frangisole”, dice Giovanni Fossati indicando i finestroni collocati in alto, lungo tutte le pareti perimetrali.
“Li abbiamo progettati e fatti realizzare su nostro disegno, poi li abbiamo assemblati e fatti installare tre anni fa. Abbassano la temperatura di almeno 5 gradi, ma probabilmente anche di più. Non so neanche quantificare l’investimento, ma erano importanti. Rappresentano l’anello di congiunzione tra green e welfare”.
In che senso?
“Negli uffici, nella sala corsi, nella sala riunioni e negli ambienti di servizio ci permettono di ridurre in maniera significativa i consumi e l’inquinamento connessi all’uso dell’aria condizionata. Abbiamo trovato una buona posizione intermedia delle lame e l’irraggiamento non è più un problema. Ma la questione non è solo quella della temperatura. È un investimento sulla qualità della giornata lavorativa. Nei capannoni c’erano postazioni con schermi che in certi orari venivano investiti dal sole e lo stesso succedeva talvolta lungo le linee di lavorazione. Ora invece è tutto a posto: ci si vede bene, senza rimanere mai abbagliati”.
Stende il braccio, indica l’inizio di una delle linee che ha citato.
“Questo è uno dei pochi momenti in cui gli operatori movimentano il materiale spostandolo con le mani. Le barre di PVC, che sono molto leggere, vengono collocate sui rulli e di qui in poi vengono trasportate, tagliate, assemblate e dotate della ferramenta dai macchinari. Sempre di più, negli anni, abbiamo fatto investimenti per ridurre quasi a zero i lavori ripetitivi e usuranti”.
E cosa fanno gli operatori?
Giovanni Fossati indica ancora: i primi che incontriamo regolano l’inserimento dei tubolari di acciaio all’interno delle barre di PVC per garantire la resistenza degli infissi, verificano l’etichettatura dei pezzi per evitare errori lungo il percorso, compiono controlli qualità sui vari passaggi. Arriviamo al macchinario che assembla infissi e telai.
“Qui abbiamo inserito anche dei magazzini automatici, con macchine che sollevano i pezzi in verticale e li inseriscono o li estraggono da rastrelliere a seconda di come procede il ritmo del lavoro. Il ciclo va avanti seguendo i ritmi degli operatori, non dei nastri: è necessario perché la qualità sia alta. I magazzini sono una garanzia, in questo senso”.
Penso a episodi drammatici che sono avvenuti sui posti di lavoro negli ultimi mesi.
“Il lavoro che si fa oggi in azienda è totalmente diverso da quello che si faceva nelle falegnamerie trenta o quarant’anni fa. Oggi tagli, forature, fresature e assemblaggi sono tutti assolti dalla tecnologia, senza che i lavoratori debbano avvicinarsi. Le postazioni sono ben distanziate e sicure. Le linee di lavorazione sono tutte isolate: anche volendo, non è possibile entrare in contatto con i macchinari”.
Ma se il lavoro procede soprattutto grazie alla tecnologia, forse di operatori ce ne vorranno meno…
“In realtà no. Quello che succede è che i prodotti che proponiamo sono sempre migliori, e così il mercato ci premia. Aumentando la produzione, possiamo continuare ad assumere. Offrendo una quotidianità lavorativa completamente diversa da quella di un tempo. Ora il lavoro è molto più qualificato, e per questo risulta più attrattivo anche per i giovani. Senza trascurare l’aspetto economico”.
Chiedo di spiegarmi.
“Il contratto di categoria prevede che le ore di straordinario siano pagate il 18% in più. Noi invece abbiamo deciso di fare il 25% in più durante la settimana e il 50% il sabato. Inoltre mensilmente gli operatori che hanno i rendimenti migliori ricevono dei buoni benzina. Il nostro welfare passa attraverso un protagonismo del singolo che porta il proprio contributo alla vita dell’azienda: glielo riconosciamo molto volentieri”.
Arriviamo alla vetratura.
“Ecco, qui di nuovo c’è una minima movimentazione manuale: è possibile collocare negli infissi i vetri più piccoli anche prelevandoli direttamente. Ci si mette meno tempo. Ma lì – indica con la mano – ci sono i manipolatori. L’operatore li comanda e loro assorbono lo sforzo se il vetro è di medie o grandi dimensioni”.
Arriviamo al reparto degli speciali. Vedo finestre che rastremano verso l’alto, a forma di trapezio, e altre che culminano con la curvatura dolce di un arco. Del resto ogni pezzo viene progettato e realizzato solo dopo aver compiuto i rilievi sull’edificio a cui è destinato.
“Questo è uno dei magazzini dei materiali. Qui la movimentazione avviene tramite muletti”.
Ne vediamo passare uno, che procede in silenzio. Me ne rendo conto solo in questo momento: pur essendo in produzione, la situazione è molto tranquilla. Non c’è rumore. Tanto che possiamo chiacchierare tra noi a voce bassa.
“Un tempo avevamo anche qualche muletto a gasolio, per l’esterno. Ora sono tutti elettrici. Dal punto di vista dei conti è una spesa, perché oggi i muletti che funzionano con combustibili fossili li ottieni a cifre bassissime. E non c’è da lasciarli in carica tutta la notte. Ma la direzione che abbiamo intrapreso è un’altra. I nostri mezzi sono ecologici e in perfetta efficienza”.
Anche l’energia elettrica però…
“Grazie ai pannelli fotovoltaici che abbiamo installato sul tetto, siamo autonomi per mesi. Se l’anno è soleggiato, iniziamo ad alimentarci da lì a marzo e arriviamo almeno fino a inizio ottobre. Se c’è sovrapproduzione, in automatico riversiamo sulla rete. L’ideale sarebbe poter immagazzinare anche per l’inverno, ma occorre che la tecnologia ci venga in aiuto. A oggi in commercio non ci sono accumulatori adeguati alle nostre esigenze, ma per fortuna si tratta di un settore in rapida evoluzione: basta vedere come si sono diffuse ultimamente le auto elettriche e le colonnine di ricarica nelle città. Non appena possibile, arriveremo a essere autosufficienti e a impatto zero, da questo punto di vista”.
Restano gli scarti di lavorazione, semmai.
“Ormai da molti anni la nostra produzione di indifferenziato è quasi nulla. Abbiamo tre diversi raccoglitori per gli scarti di alluminio, che viene suddiviso a seconda del tipo di profilo e delle dimensioni. Ne abbiamo uno per il ferro. Uno per il PVC. Uno per il legno. Uno per il vetro. Uno per carta e cartone. In questi cassoni non finiscono solo i nostri scarti, ma dopo averli disassemblati smaltiamo anche gli infissi vecchi che ritiriamo nei cantieri. E tutti i materiali vengono conferiti ad aziende che li lavorano perché tornino a essere materia prima. Nell’ambiente non ci finisce niente. Vuoi un caffè?”
Siamo usciti da questo primo capannone e rientrati attraverso un’altra porta. In effetti ci siamo visti dopo pranzo e la temperatura, come detto, è decisamente più bassa che all’esterno. Un caffè ci sta. Ringrazio. Lo beviamo alla macchinetta, poi lo infiliamo nell’apertura di una colonnina a fianco.
“Qui dentro i bicchierini di plastica del caffè vengono lavati e poi sminuzzati. Se fossero sporchi non si potrebbero riciclare. Invece così anche loro finiscono dove devono”.
Ma è così facile riciclare?
“Occorre costruire dei percorsi, per essere certi di quello che succede ai materiali. E non arrendersi. A un certo punto, per esempio, ci siamo resi conto che era impossibile gestire nella nostra zona gli involucri delle barre di colore fuori standard. Così abbiamo preso un accordo con il nostro fornitore, in Germania, che li ritira e riesce a reimmetterli nel ciclo di lavorazione”.
Saliamo insieme i gradini che ci portano nuovamente al piano degli uffici. Avremmo potuto anche rimanere seduti nella sala riunioni, a parlare, ma non sarebbe stata la stessa cosa. Fossati è un’azienda che guarda a un futuro fatto di emissioni zero, ma già il presente profuma decisamente di quel futuro. In un contesto in cui welfare e green sono due facce della stessa medaglia.

Nascita e prospettive del commercio commerciale

Interviste

Giovanni Fossati ci racconta le tappe della crescita vertiginosa degli ultimi anni. Con la scelta, decisiva, di investire sul PVC. E su una rete commerciale dedicata. Deve esserci una linea unica, chiara e coerente che parte dall’azienda, attraversa la quotidianità della rete commerciale, giunge ai Partner e soddisfa il cliente.

Quando sono entrato in azienda, nel 1985, non c’era nessuna figura dedicata, in ambito commerciale”, spiega Giovanni Fossati.
Siamo nella sala riunioni del primo piano: attraverso i nuovi frangisole l’ambiente è rischiarato dalla luce del mattino.
“Anche perché all’inizio si trattava di crescere dal punto di vista produttivo. Era quella la priorità. Così nel 1992 ci siamo dotati del primo capannone, che adesso è ‘scomparso’ in mezzo alle altre strutture che abbiamo realizzato in seguito, man mano che ci ingrandivamo. Ma anche in quel momento il nostro orizzonte di riferimento rimaneva il territorio provinciale e i primi agenti che si sono occupati dei nostri infissi erano figure esterne.
Tutto è cambiato a partire dalla fine del 2007. Quando abbiamo deciso di investire in un materiale nuovo: il PVC. La produzione è iniziata nell’anno seguente, e per quasi un decennio la crescita di fatturato è stata verticale”.
Si prende una breve pausa. Poi ricomincia a parlare, sul filo dei ricordi.
“Tra il 2014 e il 2015 abbiamo capito che la rete commerciale doveva essere solida e rivolta all’ambito nazionale. All’inizio abbiamo puntato su agenti plurimandatari: trattavano magari altri prodotti per l’edilizia, ma quanto agli infissi non proponevano niente che fosse in concorrenza con quello che facevamo noi. Presto però abbiamo preso la decisione di fare un passo ulteriore, pur mantenendo alcuni agenti plurimandatari abbiamo progressivamente inserito agenti monomandatari e i primi funzionari. Questo percorso è stato completato a fine 2020. Abbiamo così figure assunte a tempo indeterminato, che non hanno interessi di parte da sovrapporre a quelli dell’azienda o del cliente. Perché fanno stabilmente parte della squadra”.
Dal racconto delle tappe di crescita, emerge una scelta che nel settore sembra unica, a livello nazionale.
“Fossati ha scelto la via del coinvolgimento. Da un lato dei lavoratori, dall’altro dei rivenditori di zona. E inoltre ha mostrato di avere la forza di far crescere chi entra nella squadra. Abbiamo formato i nostri funzionari e siamo al lavoro per un coinvolgimento sempre maggiore dei negozi Partner.”

“Il prodotto naturalmente è al centro di tutto. E la ricerca della qualità coinvolge ogni aspetto: dai materiali che provengono da una filiera di prossimità alle scelte in fatto di design, passando per un’attenzione vera rivolta all’ambiente. Questa è la visione, che è allo stesso tempo rispettosa della tradizione e fortemente innovativa. È importante trasmetterla ai nostri funzionari, i quali formano una rete commerciale strutturata e presente su tutto il territorio nazionale.

Per concretizzare il concetto Fossati è fondamentale selezionare i Partner giusti, capaci a loro volta di trasmettere al cliente finale professionalità e serietà valorizzando al meglio tutta la gamma dei prodotti. La sinergia tra azienda e Partner nasce grazie a un corner progettato e allestito per ognuno di essi, e prosegue dimostrando la massima fiducia e complicità nel tempo.
Fossati ha scommesso su ognuno di loro, e ognuno di loro ha scommesso su Fossati: se le sfide sono state vinte è anche perché l’azienda ha voluto offrire una formazione concreta e degli obiettivi chiari, raccogliendo dall’altra parte la voglia di un coinvolgimento pieno.
Che cosa significa, nel concreto, essere Partner e non semplici rivenditori? Poter aderire, nel corso dell’anno, a promozioni mirate che vanno naturalmente a beneficio del cliente finale, riconoscimento degli obiettivi raggiunti, una maggior visibilità e un coinvolgimento a 360 gradi.
Ci sono inoltre i contest, che premiano a livello nazionale il miglior corner, il miglior post sui social e il lavoro più bello portato a termine.
Ovviamente per ogni Partner che taglia un traguardo, c’è un funzionario che l’ha affiancato e accompagnato giorno dopo giorno. Possiamo dire che i contest sono uno dei modi che abbiamo anche per rendere visibile quella direzione commerciale di cui parlavo all’inizio. Una linea che si basa sui valori della trasparenza e del coinvolgimento”.

Cuore e 
coraggio

Interviste

La passione innanzitutto, quella ereditata dal nonno fondatore. E l’audacia, che gli è servita a guidare l’azienda verso traguardi importanti. Giovanni Fossati, Amministratore Unico della Fossati Serramenti, si racconta.

100 anni, tempo di bilanci. Lei è alla guida dell’azienda da quasi 30 anni. 
Quali sono state le sfide più grandi che ha dovuto affrontare sin qui?
Sono in azienda da 35 anni, dal ‘92 ho iniziato a gestire la parte amministrativa/finanziaria, poi dal ‘97 sono diventato Amministratore Unico.
La prima vera sfida è arrivata intorno alla fine anni degli anni ‘90 quando l’azienda ha iniziato a svilupparsi e ad ampliarsi sia a livello locale sia fuori dal mercato piacentino attraverso una valida organizzazione commerciale di agenti che operavano in tutta l’Emilia Romagna, in Lombardia, in parte del Veneto e anche, a spot, in cantieri più lontani con interventi, per esempio, a Roma e in Sardegna.
È stato questo l’inizio di una crescita che ci ha portati a passare da 4/5 dipendenti a 15/20 e ad affrontare con serenità un periodo piuttosto stabile sia come sviluppo che come fatturato e impiego di personale, fino a fine 2007/inizio 2008 quando abbiamo deciso di affiancare alla produzione storica del legno quella dei serramenti in PVC. L’azienda allora aveva una forte tradizione legata solo ed esclusivamente alla lavorazione del legno e introdurre un materiale nuovo significava ripartire quasi da zero e fare delle scelte: abbiamo accantonato il legno che in quel periodo era un po’ in crisi, ma soprattutto perché gli spazi a disposizione e la forza lavoro ci servivano per la produzione del PVC che stava davvero decollando e con cui eravamo riusciti ad essere competitivi e a posizionarci molto bene sul mercato.
Una sfida in cui ho creduto molto e che ha portato la Fossati ad una crescita esponenziale per circa 6/7 anni, a cui è seguita una fase di consolidamento e di ulteriore e rapido sviluppo su tutti i fronti. Abbiamo poi investito anche sulla realizzazione di un secondo stabilimento in un’ottica di completamento di gamma per affiancare alla produzione in PVC anche il legno/alluminio e l’alluminio.
Credo comunque che la sfida più grande in tutto questo percorso sia stata proprio quella di dover strutturare e in parte ristrutturare un’azienda con un potenziale enorme che però andava rivista a livello produttivo, sia come spazi che come attrezzature e persone, facendo anche degli investimenti importanti per permetterle di consolidarsi e prepararsi a crescere ancora.
E i traguardi importanti sono arrivati. Grazie alla crescita degli ultimi anni la Fossati è stata annoverata dalla Borsa di Londra tra le 110 aziende italiane che si sono contraddistinte nel 2018 sul mercato europeo, mentre a novembre dello scorso anno è stata premiata a Montecitorio tra le 100 eccellenze italiane che hanno contribuito a rendere grande e riconoscibile l’emblema Italia. Due riconoscimenti importanti che di certo rendono orgogliosi e che spingono a fare sempre meglio. Quali sono i prossimi obiettivi della Fossati?
Siamo costantemente alla ricerca di nuove idee e nuovi stimoli di crescita e per questo cerchiamo di consolidarci ed investire nelle aree che più ci permettono di arrivare agli obiettivi che ci prefiggiamo. Marketing e comunicazione, per rafforzare il brand e affermare la nostra identità; rete commerciale, per allargare il nostro team di funzionari diretti; ricerca e sviluppo, per essere sempre più competitivi e continuare ad inserire prodotti nuovi e interessanti ogni anno, grazie al nostro valido ufficio interno ma avvalendoci anche di collaborazioni con progettisti esterni che arrricchiscono il nostro brand. Contando sempre su investimenti che ci aiutano a rimanere solidi e a proseguire nella crescita. Anche quest’anno, ad esempio, abbiamo investito in nuove attrezzature ed impianti. E stiamo già lavorando a nuovi prodotti da lanciare nel 2021.

La Fossati è un’azienda 100% made in Italy. Quanto è importante il concetto di italianità oggi e in cosa si traduce?
Per noi è un concetto fondamentale. Dietro Fossati c’è una tradizione, ci sono dei valori e uno stile che è indiscutibilmente tutto italiano. Ogni modello prodotto in Fossati unisce alla perfezione i valori della produzione tradizionale e il design più innovativo, la qualità e la funzionalità, caratteristiche proprie del Made-in-Italy. Abbiamo poi fornitori e collaboratori sul territorio nazionale e, per quanto possibile, cerchiamo di coltivare questo valore aggiunto dall’inizio alla fine.
Anche il concetto di design è un valore aggiunto in Fossati. È stato lei a introdurre all’interno dell’azienda il concetto di finestra come elemento di design e non solo come semplice “infisso”. Quali sono stati gli stimoli che hanno portato a questa intuizione? Quando ha capito che era necessario un nuovo punto di vista?
Si vedeva da tempo che il mercato del serramento in legno, che fino ad allora la faceva da padrone sul territorio nazionale, era in grande difficoltà. Da un po’ ero alla ricerca di nuove soluzioni e il PVC rappresentava secondo me l’alternativa migliore sotto molti punti di vista: lontano da quell’immagine esteticamente un po’ scadente a cui era stato relegato, il PVC poteva invece essere una soluzione anche bella da vedere, di sicuro ottima e affidabile in termini di isolamento termico e acustico con un notevole impatto sul risparmio energetico, di facile manutenzione e una vera garanzia in termini di protezione e sicurezza.
In più, era un prodotto che si riusciva ad industrializzare molto più di un serramento in legno. Il PVC si è rivelato quindi una scelta vincente. Oggi puntiamo anche alla collaborazione con designer esterni per realizzare prodotti dal forte appeal estetico.

Il vostro core business è il PVC, ma l’alluminio e il legno/alluminio sono comunque linee eccellenti e molto richieste. Quali sono i punti di forza delle tre tipologie di serramento?
Sono tutte linee molto interessanti perché ognuna di esse ha delle caratteristiche che possono fare la differenza in base alle necessità di chi le acquista. Il PVC rimane a tutti gli effetti il core business dell’azienda con una gamma completa di prodotti versatili e duttili, facilmente utilizzabili in varie situazioni. Nel segmento legno/alluminio chiaramente la gamma è più ridotta ma si parla comunque di un prodotto ottimo ed estremamente funzionale che si distingue non solo per gli alti standard di isolamento e resistenza ma anche per la perfetta sintesi tra il comfort della tradizione (il legno) e il design innovativo (l’alluminio), con facilità di manutenzione per il cliente finale e soluzioni cromatiche adatte alle diverse esigenze estetiche di architetti e progettisti. Infine l’alluminio, un materiale solido che mantiene inalterate nel tempo le sue caratteristiche e offre elevate prestazioni termiche, acustiche e di risparmio energetico, coniugando design e performance. Il serramento in alluminio nasce già con un profilo minimale ma stiamo lavorando per ridurre ancor più la superficie a vista della finestra in modo da permettere alla luce naturale di illuminare gli ambienti. Linee snelle e un’ampia gamma di colori e texture tra cui scegliere sono un plus anche per chi desidera soluzioni creative particolari.

Risparmio energetico e sostenibilità ambientale: quali sono le soluzioni adottate dall’azienda per la salvaguardia dell’ambiente?
Usiamo materiali interamente riciclabili e sostenibili in tutte le tre linee di produzione. Per esempio, l’alluminio è un materiale riciclabile al 100% e il PVC è uno dei materiali che richiede meno impiego di energia e quindi di emissioni di CO2 per la sua produzione. Nei nostri stabilimenti tutti gli scarti vengono recuperati e restituiti al fornitore che li reimmette nel ciclo di produzione in percentuale senza quindi far perdere qualità al prodotto nuovo che ne deriva. La Fossati è molto attenta nella scelta dei fornitori: selezioniamo aziende che seguano le regole dell’economia circolare in un’ottica di riduzione degli sprechi e di ottimizzazione nell’utilizzo di materie prime e risorse. E la stessa Fossati ha scelto una filiera di prossimità, per garantire sicurezza e trasparenza del suo ciclo produttivo. Abbiamo poi una struttura interna che ci permette di smaltire in maniera differenziata tutti i materiali che utilizziamo.
In entrambi gli stabilimenti ci sono contenitori appositi per gli scarti di alluminio, ferro, vetro e legno. E siamo quasi vicini ad azzerrare anche gli scarti indifferenziati: per esempio, accanto ai distributori automatici ci sono dei macinatori che lavano, triturano e preparano per il riciclo sia la bottiglietta dell’acqua che il bicchierino di caffè. Un altro elemento legato alla sostenibilità è la lunga durata dei nostri serramenti: questo permette un notevole risparmio energetico, che verrebbe meno se si dovessero andare a produrre nuovi profili con una maggior frequenza. Inoltre, quest’anno l’azienda ha rinnovato ed investito nei suoi due stabilimenti produttivi aggiungendo alle facciate esterne dei frangisole che permettono di ottimizzzare le temperature interne consentendo un notevole risparmio energetico. La Fossati si inserisce anche in un quadro di sostenibilità sociale, un’azienda 4.0 a tutti gli effetti molto attenta alla gestione delle sue risorse umane, alla garanzia e al rispetto dei suoi fornitori e clienti, e alla sua capacità di innovazione, con obiettivi di crescita e redditività sostenibili a medio-lungo termine.

Essere internazionale oggi è fondamentale per ogni azienda, per aumentare visibilità e per essere più competitiva. Quali sono i nuovi mercati che Fossati intende esplorare e come si sta muovendo per conquistarli?
Attualmente stiamo facendo delle indagini di mercato e qualche contatto lo abbiamo già avuto. Ci sono dei progetti, ma i nostri sforzi oggi sono concentrati a crescere ulteriormente sul mercato italiano. Siamo tra i top players del settore, con uno staff di ricerca e sviluppo molto attento e sensibile nel captare le tendenze e le richieste di professionisti e clienti. I traguardi sono ancora tanti e siamo pronti a cogliere tutte le sfide che si presenteranno.